Ieri 4 novembre...

dell’anniversario del giorno della grande alluvione del 1966. Mi ha commosso vedere che erano quasi tutti pubblicati da giovani che quel giorno non erano neppure nati. Fra questi ho visto con piacere il post di uno dei miei fansclub, quello della “Mandola di Mafaldo”, senza dubbio il più vivace, e addirittura di mio figlio Mattia, nato addirittura venti anni dopo!
Ho capito che un uomo ha il dovere di testimoniare i suoi tempi per contribuire con i ricordi del suo vissuto alla consapevolezza e alla conoscenza della storia, talvolta anche cadendo in un noioso ripetersi . Repetita iuvant ! E come disse Dante: “Non fa scienza senza lo ritener l’avere inteso” (Paradiso V, 41-2). E’ talmente scollato l’odierno rapporto generazionale che resto sorpreso di scoprire nei giovani il desiderio di conoscere gli eventi del passato da chi li ha vissuti, la stessa esigenza che in fondo fece di me un assetato di storia di qualunque argomento.
Caro Mattia, essendomi ormai adeguato anch'io a comunicare, come voi giovani, attraverso la rete, ti farò partecipe di un mio vissuto evitando di parlartene a tavola o in altro momento della nostra convivenza familiare, evitandomi così di sentirmi noioso, barboso, ripetitivo, fuori luogo, in poche parole di essere rimosso dalla tua attenzione.
Caro Mattia, essendomi ormai adeguato anch'io a comunicare, come voi giovani, attraverso la rete, ti farò partecipe di un mio vissuto evitando di parlartene a tavola o in altro momento della nostra convivenza familiare, evitandomi così di sentirmi noioso, barboso, ripetitivo, fuori luogo, in poche parole di essere rimosso dalla tua attenzione.

Fra questi fiorentini ero io che mi trovai a dirigere il Centro Operativo Fiorentino assieme a Giannozzo Pucci, oggi intelligente editore, e Marco Cellai, oggi

I quei mesi giunsi alla convinzione che avrei dovuto seguire la Musa e non l’Ingegnerìa.
E a riprova di quanto vi racconto, pubblico qui una pagina di giornale di quei giorni con un articolo dell’amico Giannozzo, che già allora anelava al giornalismo, alle pubblicazioni, all’editoria. Chissà se leggerà mai questo blog e si ricorderà di quei giorni in cui mi accompagnò a Milano alla ricerca dei favori di editori e discografici
che mi apprezzavano ma trovavano il mio repertorio, le mie creazioni e interpretazioni fuori dai tempi e dal mercato. Fra gli addetti ai lavori che incontrammo. quello più favorevole, ma non abbastanza, fu una giovane ragazza esuberante già allora, che avrebbe fatto strada, Mara Maionchi!
E a riprova di quanto vi racconto, pubblico qui una pagina di giornale di quei giorni con un articolo dell’amico Giannozzo, che già allora anelava al giornalismo, alle pubblicazioni, all’editoria. Chissà se leggerà mai questo blog e si ricorderà di quei giorni in cui mi accompagnò a Milano alla ricerca dei favori di editori e discografici

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