Ieri 4 novembre...
dell’anniversario del giorno della grande alluvione del 1966. Mi ha commosso vedere che erano quasi tutti pubblicati da giovani che quel giorno non erano neppure nati. Fra questi ho visto con piacere il post di uno dei miei fansclub, quello della “Mandola di Mafaldo”, senza dubbio il più vivace, e addirittura di mio figlio Mattia, nato addirittura venti anni dopo!
Caro Mattia, essendomi ormai adeguato anch'io a comunicare, come voi giovani, attraverso la rete, ti farò partecipe di un mio vissuto evitando di parlartene a tavola o in altro momento della nostra convivenza familiare, evitandomi così di sentirmi noioso, barboso, ripetitivo, fuori luogo, in poche parole di essere rimosso dalla tua attenzione.
Fra questi fiorentini ero io che mi trovai a dirigere il Centro Operativo Fiorentino assieme a Giannozzo Pucci, oggi intelligente editore, e Marco Cellai, oggi al Parlamento Europeo. Io che in quei giorni stavo terminando il servizio di leva, ma dovevo ancora terminare gli studi di ingegneria (mi mancava un esame e la tesi,) ero da ritenersi maturo? Secondo i ben pensanti no perchè mi ero buttato a capofitto in quell’avventura. Secondo me sì proprio perché ero riuscito a mantenere vivo dentro di me fino a quel momento il “fanciullino” che mi stava attirando in quell’avventura disinteressata, che era poi lo stesso che mi faceva cantare e comporre canzoni lontane da quelle in voga ma apprezzatissime da quella meravigliosa gioventù e che divennero la colonna sonora delle nostre serate al lume di candela dopo giornate estenuanti trascorse nel fango delle strade e delle cantine.
E a riprova di quanto vi racconto, pubblico qui una pagina di giornale di quei giorni con un articolo dell’amico Giannozzo, che già allora anelava al giornalismo, alle pubblicazioni, all’editoria. Chissà se leggerà mai questo blog e si ricorderà di quei giorni in cui mi accompagnò a Milano alla ricerca dei favori di editori e discografici che mi apprezzavano ma trovavano il mio repertorio, le mie creazioni e interpretazioni fuori dai tempi e dal mercato. Fra gli addetti ai lavori che incontrammo. quello più favorevole, ma non abbastanza, fu una giovane ragazza esuberante già allora, che avrebbe fatto strada, Mara Maionchi!